
Il gioco libero nei bambini è una delle cose più preziose dell’infanzia, da salvaguardare con cura e attenzione, perché favorisce la formazione del pensiero autonomo dei bambini.
Scopriamo insieme di che cosa si tratta e perchè è così importante.
Il gioco nell’infanzia
Quando parliamo di gioco, si intende qualsiasi attività a cui si dedicano adulti o bambini a scopo di svago, e anche per esercitare il corpo o la mente.
La parola “gioco” viene anche impiegata in modo più specifico, riferendosi ad attività ricreative di tipo competitivo, e caratterizzate da obiettivi e regole rigorosamente definite.
Il gioco è divenuto un costante, importante e fondamentale oggetto di studio in ambito pedagogico. Sicuramente perché è lo strumento principale che accompagna la crescita e lo sviluppo del bambino.
In fase di gioco, vengono inconsciamente messe in atto attività che aiutano i bambini nella loro crescita e nel loro sviluppo. Queste attività possono essere motorie, intellettive, emotive, rilassanti, creative e sensoriali. Durante il gioco il bambino scopre e impara.
Giocando s’impara a socializzare e comunicare in maniera efficace e adeguata sia con i coetanei, sia con gli adulti. Ma gli strumenti messi a disposizione per il gioco, hanno un ruolo di fonfamentale importanza. Per farti capire meglio cosa è il gioco libero, possiamo ora parlare di gioco strutturato e non strutturato
Il gioco strutturato
Il gioco strutturato non è altro che il gioco guidato da un adulto, che può essere un genitore, un insegnante o un educatore. Questi tipi di gioco sono quelli più amati e più valorizzati dagli adulti, anche se obbiettivamente non sono i più utili.
Sono sicuramente importanti per poter capire e accettare il concetto di regola, e soprattutto per mettere in pratica il proprio autocontrollo.
Infatti la regola stimola compiti attentivi in chi partecipa al gioco, definisce i confini entro cui bisogna collocarsi, limita i possibili comportamenti ma ne permette lo svolgimento. Dunque il bambino che gioca si pone in un ambiente in cui l’autocontrollo si esercita tra quello che vorrebbe liberamente fare e i limiti che la regola impone per giocare insieme agli altri.
Oggi l’agenda dei più piccoli è piena di impegni pomeridiani scelti prevalentemente dai genitori nell’ottica di far fruttare il più possibile la capacità di apprendimento dei bambini in previsione di un futuro soddisfacente.
Ma ne è emerso che attività come imparare a suonare il pianoforte, fare i compiti di scuola o frequentare un corso sportivo con allenamenti costanti, siano alcuni degli esempi di attività strutturate che tengono occupati i ragazzi nel pomeriggio, ma non danno loro la possibilità di fare esperienze di crescita come ne avrebbero nel gioco spontaneo.

Il gioco libero non strutturato
Il gioco non strutturato è il gioco libero, dove il bambino è il protagonista e detta le regole, i limiti e la durata dell’attivià, senza la guida dell’adulto.
In questo caso i bambini sono completamente liberi di organizzare e condurre il gioco, di scegliere il compagno o gli amici con i quali giocare, il tipo di gioco e gli strumenti da utilizzare.
Sicuramente l’esigenza del bambino di giocare immerso nel verde è rimasta, come pure la sua importanza. Però oggi mancano sempre di più gli spazi e il tempo dedicato da parte dei genitori a questa attività. Nonostante i giochi spontanei di movimento e le attività ludiche nel verde siano fondamentali per lo sviluppo psicologico ed emotivo di ogni bambino ricoprono un ruolo sempre più marginale.
La libertà di scelta è però condizionata dai bisogni reciproci. Per questo motivo il bambino impara ad accettare, rispettare e a tenere nella giusta considerazione le idee, le proposte e i bisogni dei compagnetti e ciò è fondamentale per lo sviluppo delle capacità sociali.
Quindi cos’è il gioco libero?
Immaginiamo un viso di un bambino felice mentre è occupato a montare e smontare, ad arrampicarsi sugli alberi oppure mentre è intento a guardare le nuvole.
Quelle scelte che il bambino compie da protagonista, seguendo la passione del momento o una curiosità, come ad esempio leggere o far finta di leggere, inventare storie, trasformare oggetti comuni in nuovi giochi, assumere ruoli, dare ordini alle bambole, fanno parte del libero gioco.
Il gioco libero autogestito è la più grande fonte di creatività che il bambino ha a disposizione.
Giocando liberamente i bambini decidono quali obiettivi vogliono raggiungere, fissano regole e limiti, elaborano strategie, sperimentano il fallimento e ne riemergono cercando alternative. La creatività del gioco libero è insostituibile.

Quali sono gli strumenti utili?
Ovviamente più di ogni altro gioco, c’è la natura che batte tutti. All’aperto i bambini danno libero sfogo all’immaginazione, aiutati dagli infiniti elementi a disposizione che la natura offre. Il rumore del vento, alberi che si muovono, sassi che diventano tesori, i raggi del sole che creano magie, l’odore della tempesta in arrivo…insomma gli strumenti all’aperto non mancano di certo.
Ma non sempre è possibile avere lo spazio esterno a disposizione, per cui l’immaginazione dei bambini deve avvenire dentro le mura di casa o all’interno della scuola dell’infanzia o all’asilo nido.
Quali giochi scegliere?
I giocattoli che permettono di esprimere la creatività sono senza dubbio quelli che permettono al bambino di “creare o inventare”. Tra questi vogliamo suggerirti i giochi di cucina dove il piccolo diventa lo chef di casa e prepara dolci, primi, contorni e caffè per tutta la famiglia. Ogni oggetto diventa una pietanza: una foglia diventa insalata, un pezzo di legno diventa frutta e matite colorate diventano spaghetti. Voilà! Ecco che la fantasia inizia a volare….
In alternativa proponiamo i giochi di musica, con i quali i bambini possono esprimersi, inventare melodie, dare sfogo al fiato, imparare la dolcezza e la potenza del suono. Improvvisamente diventano degli orgoglosi maestri d’orchestra e muovono mani, bocca e corpo da professionisti.
Poi troviamo la casa delle bambole e accessori, che da sempre hanno fatto “parlare da soli” i bambini. Il bambino diventa il papà, che lavora tutto il giorno e aggiusta ciò che in casa si rompre. La bambina diventa la mamma alle prese con le faccende di casa, e la cura dei piccoli.
E sicuramente anche i giochi di animali o i dinosauri giocattolo sono molto adatti: terribili e temibili giganti che distruggono tutto ciò che toccano e che uccidono qualsiasi rivale.
Nel caso della passione per i dinosauri, gli studiosi hanno constato un maggiore sviluppo cognitivo del bambino. Ovvero, che i bambini che si appassionano ai dinosauri sviluppano un’intelligenza superiore alla media.
Questo può essere spiegato dal fatto che i bambini che amano i dinosauri leggono molto a riguardo, si interrogano e indagano per arricchire il bagaglio di elementi che servirà loro per giocare. Quindi per giocare con i dinosauri, animali estinti e quindi di “fantasia”, c’è bisogno prima ancora di informazioni e quindi di molta attenzione, di concentrazione e di una elevata capacità di elaborazione delle informazioni.
Infine, lo strumento più antico ed economico che ci sia: ” facciamo finta che…..”
La spicologa Anna Oliviero Ferraris sostiene:
«Quale piacere perdono, per se stessi e per i loro figli, quei genitori che lasciano passare inosservata quest’appassionata urgenza di costruire e di fare, e che, invece di provvedere al materiale e allo spazio necessario, cercano di comprimere questa energia costringendo i bambini a “stare seduti tranquilli” o a tenere “puliti i vestiti”».